La mattinata di apertura del VI Forum delle Politiche Sociali al Teatro dell’Elfo di Milano è iniziata il 23 febbraio con il coro dei ragazzi dell’ICS di via Palmieri, “Il coro dei leoni”.
La tavola rotonda La politica del riscatto sociale al tempo della paura ha visto come ospiti Riccardo Bonacina, Emma Bonino, Aldo Bonomi, Lorenzo Bozzo, Mariagrazia Campese, Don Virginio Colmegna, Gherardo Colombo (e il suo cane!), Lisa Noja, Paolo Petracca, Massimo Recalcati e la nostra Silvia Belloni, tutti presentati da Pierfrancesco Majorino. Anche il sindaco Beppe Sala è intervenuto.
Silvia Belloni è stata presentata insieme a Mariagrazia Campese e Lisa Noja come esempio di donne che “stanno lavorando concretamente per innovare il welfare in modo significativo”. Silvia ha portato la testimonianza del suo impegno per la questione di genere, a diversi livelli, partendo dal racconto di uno sportello di orientamento a favore delle donne vittime di violenza di generepresso la Casa dei Diritti, sportello che ha trovato concreta attuazione e in cui gli avvocati, gratuitamente, il giovedì pomeriggio prestano la propria competenza e la propria professionalità a favore delle donne. Come altri soggetti fragili, le donne sono “soggetti vulnerabili” (così definiti dalla legge) ed oggi, grazie al recepimento della direttiva europea in Italia, sono destinatarie di precise ed importanti garanzie, che però devono conoscere: anche a questo serve lo sportello alla Casa dei Diritti, ad informare e prevenire forme di violenza.
La volontà ora è quella di ampliare i beneficiari dello sportello, non solo donne vittime di violenza domestica ma anche ragazze e ragazzi, sui temi della violenza tutta e sul tema del bullismo e del cyberbullismo.
Una legge regionale recentissima in materia è stata approvata il 7 febbraio, il disegno di legge nazionale è tornato il 1 febbraio all’attenzione della camera. La normativa offre strumenti sia agli autori che alle vittime di cyberbullismo, strumenti efficaci anche nella scuola, che è importate promuovere e valorizzare. Un’altra categoria importate che avrebbe necessità di beneficiare di adeguata assistenza è quella che riguarda le donne vittime di molestie sul luogo di lavoro, ambito sul quale si deve lavorare ancora molto.
In tutti i casi bisogno supportare le vittime anche sotto il profilo umano e psicologico, per vincere le resistenze culturali e i pregiudizi della società, ma anche le oggettive difficoltà economiche e logistiche che inevitabilmente si pongono da affrontare. Va combattuta la solitudine e va creata una rete di sostegno e accoglienza che renda possibile uscire dal silenzio e proseguire la propria vita con dignità e serenità, superando la paura, la sottomissione, la rassegnazione. La battaglia va fatta fornendo strumenti concreti: un primo, importante passo sarebbe quello di poter garantire delle possibilità di alloggio protetto e calmierato ai soggetti più fragili. Ad esempio, sarebbe utile meditare di dedicare delle quote di edilizia residenziale pubblica a questi soggetti, visto che l’articolo 14 della normativa sulle assegnazioni in deroga prevede un’ipotesi riguardante la possibilità di assegnare alloggi anche in seguito ad eventi lesivi sulle donne con minori.
Un’altra interessante possibilità è poi quella dei beni immobili confiscati alle mafie. L’obiettivo è quello di creare le condizioni per sostenere anche la fase dopo l’emergenza, per la quale infatti esistono già strumenti validi quali le cosiddette case rifugio, e pensare a soluzioni sostenibili e durature nel tempo, per dare continuità al percorso di queste persone.
Parallelamente andrebbero incrementati e i percorsi trattamentali degli uomini autori di questi reati, per dare loro la possibilità di comprendere il proprio errore, per consentire loro di reinserirsi in maniera positiva nella società e soprattutto per evitare che ricadano in recidive. Questa testimonianza di grande valore si inserisce nell’impegno che tutti gli avvocati di Associazione Valeria, ciascuno declinato a proprio modo, dedicano al proprio lavoro in aula, a scuola e nella vita ogni giorno. Grazie.